VICTORY - LA MATTANZA
2017
Consolato Generale d'Italia a New York
opere in mostra:
VICTORY#15-16-17-18
Bruciature su velluto, dimensioni variabili
GUARDA LA SERIE COMPLETA DI VICTORY ARAZZI
VICTORY NET#1-2, 2017
tagli e bruciature su velluto
170x140 cm ciascuno
NET#4
tagli e bruciature su velluto
500x150cm
MEDITERRANEAN SEA DEATH CHAMBER, 2017
Vecchia mappa, collage
VICTORY, 2016
Scultura in marmo vandalizzata dall’artista
47x17 cm
GUARDA LA SERIE COMPLETA DI VICTORY MARMO
Time out of Time - testo di Agata Polizzi
Celebrare una vittoria suggerisce il superamento di ostacoli o difficoltà, che sono stati preceduti da una collisione iniziale e sono seguiti da una risoluzione. La vittoria è, quindi, un processo completo che coinvolge inevitabilmente più giocatori. È un'intima contraddizione che di solito nasconde il lato più oscuro, proprio il lato che è al centro dell'esplorazione di Loredana Longo: lo sguardo privato del glorioso significato di supremazia e, conseguenza abbastanza chiara, che dietro al successo ci sia una traccia duratura.
VITTORIA La Mattanza prosegue l'esplorazione iconografica di Loredana Longo, attingendo allo stimolo che deriva da una rete di ricerca e tuffandosi in un significato più ampio attribuito ad alcuni fenomeni sociali e politici dei nostri giorni. Il suo metodo è di classificazione e analisi, focalizzando la sua attenzione sui fatti senza implicazioni morali. È certamente politico, ma nel senso ampio del termine, o meglio come osservazione di un "fatto della vita".
Con la serie di arazzi, VICTORY, Longo raccoglie un archivio di immagini che trasferisce narrazioni sotto forma di input visivo, immagini spesso grezze ma sempre reali, falsificate solo attraverso l'uso di un mezzo dissonante come il velluto. Le immagini accolgono e ricostruiscono storie di uomini e donne in transito. Non solo un viaggio fisico, ma soprattutto culturale.
Il gioco dell'artista si sovrappone così all'immagine stessa, lasciandone intatta l'intera intensità, appesantendola anzi con l'impressione del fuoco, azione caustica che solidifica, come un tatuaggio, una verità storica.
In occasione del progetto esposto al Consolato Generale d'Italia a New York, Loredana Longo amplia la sua riflessione, approfondendo lo sguardo su uno sfondo fertile come il Mediterraneo. Celebra questo contesto portando avanti una vecchia mappa sulla quale ha voluto lasciare i suoi appunti personali.
Guardare la Sicilia, sua città natale, e la centralità che l'isola ha sempre avuto come avamposto strategico e approdo, stabilisce una storia parallela tra il passato
denso dell'isola e il suo presente problematico, a cui l'esperienza non ha dato alcuna consapevolezza.
La serie VICTORY La Mattanza è un tentativo di fondere le immagini ei significati che stanno dietro e che riportano alla mente tradizioni millenarie del mare. È una metafora della lotta in cui uomo e animale diventano le due facce di una moneta, accomunate da una bestialità che non rientra nella categoria della razza, ma piuttosto nell'incapacità di riscattarsi attraverso la compassione. Sia l'uomo che l'animale sono prigionieri di un destino che li ignora e li ignora inesorabilmente.
Ancestrale e dolorosa, la metafora suggerisce l'idea di una “stanza della morte” come ultima tappa estrema di un viaggio sanguinoso, quasi mai equo. Guardando l'impotenza con cui assistiamo chi si trova sulla rotta disperata attraverso quello stesso mare che è fisso e impassibile, rimane uno scenario di vite in balia degli eventi.
Le opere si dividono e diventano reti, brandelli che trattengono le speranze e le illusioni, custodiscono meschinità e inganni, indifferenza, disperati frammenti di vita che attendono e meritano di essere vissuti.
I pezzi potenti abbandonano l'ambiguità, mediata dal velluto, per significare la tragedia che li anima, non solo idealmente ma anche formalmente. I fili di velluto, come trecce, intrecciano le verità che costruiscono il vissuto di ciascuno di noi, che ci rendono parte di una comunità che assiste nella circolarità, chiara e crudele, del tempo che si ripete. Fedele solo a se stesso, il tempo è l'unico in grado di comprendere e dissolvere tutto il resto.
** Mattanza definisce il momento finale della pesca del tonno, durante il quale i pesci vengono arpionati, una pratica ormai fuorilegge ma originariamente una tradizione del trapanese. È un termine usato anche per descrivere l'omicidio, il massacro e lo sterminio.
2017, Consulate General of Italy in New York
exhibited artworks:
VICTORY#15-16-17-18
Burns on velvet, variable dimensions
SEE THE COMPLETED SERIES VICTORY TAPESTRY
VICTORY NET#1-2, 2017
cuts and burns on velvet
170x140 cm each
NET#4
cuts and burns on velvet
500x150cm
MEDITERRANEAN SEA DEATH CHAMBER, 2017
Collage on old map
VICTORY,2016
Marble sculpture destroyed by the artist
47x17 cm
SEE THE COMPLETED SERIES VICTORY MARBLES
Time out of Time - text by Agata Polizzi
Celebrating a victory suggests the overcoming of obstacles or difficulties, which were preceded by an initial collision and are followed by a resolution. Victory is, thus, a complete process that inevitably engages multiple players. It is an intimate contradiction that usually hides the darker side, precisely the side that is at the center of Loredana Longo’s exploration: the private look of the glorious meaning of supremacy and fairly clear consequence that there is a long-lasting trace behind the success.
VICTORY La Mattanza continues Loredana Longo’s iconographic exploration, drawing on the stimulus that derives from a net of research and diving into a more expansive meaning attributed to some of the social and political phenomena of our day.
Her method is of classification and analysis, focusing her attention on the facts without moral implications. It is certainly political but in the broad meaning of the term, or rather as an observation of a “fact of life”.
With the series of tapestries, VICTORY, Longo gathers an archive of images that transfers narratives in the form of visual input, often raw images but always real ones, falsified only through the use of a dissonant medium like velvet. The images welcome and restore stories of men and women in transit. Not only a physical voyage, but more than anything a cultural one.
The artist’s interplay is thus superimposed on the image itself, leaving the complete intensity intact, indeed weighing on it with the impression of fire, a caustic action that solidifies, like a tattoo, a historical truth.
On the occasion of the project exhibited at the Consulate General of Italy in New York, Loredana Longo expands her reflection, deepening the look on a fertile background like the Mediterranean.She celebrates this context by bringing forth an old map, on which she wanted to leave her personal notes.
Looking at Sicily, her birth place, and the centrality the island has always had as a strategic outpost and landing, establishes a parallel story between the island’s dense past and its problematic present, to which experience has not given any awareness.
The series VICTORY La Mattanza is an attempt to merge the images and the meanings behind them that bring to mind millennial-old traditions of the sea. It is a metaphor for the struggle in which man and animal become the two faces of a coin, united by a bestiality that does not fall under the category of breed or race, but rather in the incapacity to redeem oneself through compassion. Both man and animal are prisoners of a destiny that disregards them and relentlessly overrides them.
Ancestral and painful, the metaphor suggests the idea of a “death room” as an extreme final leg of a bloody voyage, almost never fair. Looking at the powerlessness with which we assist those on the desperate route across that same sea that is fixed and impassible, it remains a scene of lives at the mercy of the events.
The works split apart and become nets, shreds that hold the hopes and illusions, hold pettiness and deception, indifference, desperate fragments of life that are waiting and deserving to be lived.
The powerful pieces abandon ambiguity, mediated by the velvet, to signify the tragedy that animates them, not only ideally but also formally. The threads of velvet, like braids, weave the truths that construct the lived of each one of us, that make us part of a community which assists in the circularity, clear and cruel, of time that repeats itself. Loyal only to itself, time is the only one able to understand and dissolve everything else.
** Mattanza defines the final moment in tuna fishing, during which the fish are harpooned, a practice now outlawed but originally a tradition of the Trapani region. It is a term also used to describe homicide, massacre, and extermination