LA VIE MATÉRIELLE, 2021
un dialogo tra 12 artiste italiane e belghe sul legame tra arte e vita
a cura di Marina Dacci e Carine Fol
Centrale pour L’art Contemporaine, Bruxelles
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Magnani e la CENTRALE per l’arte contemporanea di Bruxelles. La Vie matérielle, che prende il nome dall’omonimo libro di Marguerite Duras, esplora e mette in relazione il percorso artistico con l’esperienza personale.
Sia il libro di Duras che le opere in mostra sono definite da un dialogo costante tra la vita quotidiana (di cui il corpo è un elemento cruciale) e la vita interiore, intima, combattuta tra le aspirazioni più profonde e la realtà.
Riutilizzando, ibridando, deviando o decontestualizzando materiali organici e oggetti quotidiani e dando loro una nuova vita che trascende il loro uso abituale, gli artisti in mostra colmano il divario tra le discipline artistiche. Nonostante i loro approcci e percezioni molto diversi, ciò che Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui hanno in comune è l’uso di materiali spesso modesti, tradizionalmente associati all’artigianato.
A loro si aggiungono Léa Belooussovitch, Gwendoline Robin, Lieve Van Stappen, Arlette Vermeiren, quattro artiste belghe le cui pratiche artistiche sono vicine a quelle delle loro controparti italiane. Tutte loro cercano un “rifugio” per il “sé” nel mondo, ispirandosi alla rigenerazione di oggetti e materiali a loro cari.
Opera in mostra:
GLASS GATE, 2021
1250 colli di bottigia rotti, struttura di ferro
LA VIE MATÉRIELLE, 2021
a dialogue between 12 Italian and Belgian artists on the link between art and life
curated by Marina Dacci and Carine Fol
Centrale pour L’art Contemporaine, Bruxelles
CENTRALE presents the exhibition La Vie matérielle, named after the book of the same name by Marguerite Duras, explores and relates the artistic journey to personal experience. Both Duras’ book and the works in the exhibition are defined by a constant dialogue between ordinary everyday life (of which the body is a crucial element) and the inner, intimate life, torn between its deepest aspirations and reality. Despite their very different approaches and perceptions, what Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Claudia Losi e Sabrina have in common is the use of often modest materials that are traditionally associated with crafts.
They are joined by Léa Belooussovitch, Gwendoline Robin, Lieve Van Stappen, Arlette Vermeiren, four Belgian artists whose artistic practices are close to those of their Italian counterparts. All of them seek a ‘refuge’ for the ‘self’ in the world, inspired the regeneration of objects and materials that are dear to them. La Vie matérielle, named after the book of the same name by Marguerite Duras, explores and relates the artistic journey to personal experience.
Both Duras’ book and the works in the exhibition are defined by a constant dialogue between ordinary everyday life (of which the body is a crucial element) and the inner, intimate life, torn between its deepest aspirations and reality. A collaboration between Palazzo Magnani (Reggio Emilia) and CENTRALE for contemporary art (Brussels)
Artwork exhibited:
GLASS GATE, 2021
1250 broken bottle necks, iron