JUSTICE WILL BE DONE, 2012
Performance e installazione site specific
Cartone, stracci colorati, benzina, filo elettrico, polvere da sparo, accenditori, batteria, 17 lettere, 200 cm ognuna
Made in Filandia 2012, Filanda, Pieve a Presciano (AR), Italy

Nel settembre 2012 il Presidente Barack Obama, dopo l’uccisione dell’Ambasciatore Chris Stevens in un attacco al Consolato USA a Benghazi, proclama in diretta nazionale e alle tv del mondo: JUSTICE WILL BE DONE. Il forte impatto di queste parole rafforza il significato semantico di questo lavoro che è un monito attualissimo alla ricerca del dialogo tra le culture. La cenere che resta dopo un disastro è la struggente rivelazione di quanto crudele e insensata sia la logica della guerra e della distruzione. La ricerca di giustizia e del dialogo sono strumenti indispensabili alla civile convivenza. L’arte ha il compito di riaffermare questa necessità attraverso il suo linguaggio.

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JUSTICE WILL BE DONE, 2012
Performance and site specific installation
Cardboard, colored clothes, gasoline, electric wire, gun dust, lighters, battery, 17 letters, 200 cm each
Made in Filandia 2012, Filanda, Pieve a Presciano (AR), Italy

On September 2012 President Barak Obama, after the murder of Ambassador Chris Stevens during an attack on the USA Consulate in Benghazi, declares on live nation- al TV and to world TV: JUSTICE WILL BE DONE. The strong impact of this statement reinforces the semantic meaning of this work that is a very current warning for searching communication among cultures. The ashes that remain after a disaster are the moving revelation of how the logic of war and destruction is cruel and senseless. Searching for justice and dialogue are fundamental instruments for civil coexistence. Art has the task to confirm this necessity through its language. 

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