LOCK, 2013
Performance 6 attori, cemento a presa rapida
Studio Teatro Scandicci

Gli incappucciati di Lock appartengono a un vasto immaginario che tiene insieme vittime e carnefici, i condannati sul patibolo- e gli adepti del Ku Klux Klan, i detenuti di Guantanamo e i Black block. L’oppressione funzionale dei processi democratici viene messa in scena con un largo uso di figure che provengono dalla cultura visiva di massa; prima di tutto quella mediatica, che dissemina immagini di abusi e dominio con una assiduità che finisce per banalizzarle e conferire loro una for- za quasi archetipica.

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LOCK, 2013
6 actors, quick setting cement
Studio Teatro Scandicci

The hooded people of Lock belong to a vast imaginary that hold together victims and executioners, the condemned to death row and the members of the Ku Klux Klan, the prisoners of Guantanamo and the Black Block.
The functional oppression of the democratic processes is staged with a wide variety of figures coming from the mass visual culture; first and foremost coming from the media, which spreads the images of abuses and control with an absurdity that minimizes and empowers them in an archetypical way. 

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